Il dualismo onda - particella

Un po’ di storia...

Per decenni si sono scontrate due diverse visioni sulla natura della luce: la prima, ipotizzata da Newton, pietra miliare della meccanica classica, la quale sosteneva che la luce fosse costituita da un flusso di corpuscoli, l'altra, teorizzata da Huygens e Young, che invece ne ipotizza la natura ondulatoria.

Una svolta cruciale sembrò arrivare con Maxwell, il quale teorizzò queste interpretazioni incorporando la luce nella sua teoria del campo elettromagnetico. Ma decenni dopo l’apparente vittoria dell’ipotesi ondulatoria, la scoperta dell’effetto fotoelettrico riaprì le ostilità. La teoria dell’assorbimento ed emissione della luce fornita da Einstein sosteneva la natura corpuscolare in quanto introduceva il concetto di particella di luce o fotone.

L’espressione dualismo onda-particella si riferisce al fatto che le particelle elementari come l’elettrone o il fotone, mostrano una duplice natura, sia corpuscolare sia ondulatoria. Diversi esperimenti sono in grado di mettere in risalto l'una o l'altra natura.

La soluzione decisiva venne data Louis Victor de Broglie. Partendo dall'idea della dualità onda-corpuscolo della radiazione luminosa, ipotizzò che questa doveva essere la manifestazione particolare di un principio naturale. Così come la radiazione luminosa presenta una natura palesemente ondulatoria, ma può comportarsi come un insieme di corpuscoli, così le particelle, come ad esempio l'elettrone e il protone, che sono dei corpuscoli possono comportarsi in determinate circostanze come delle onde. 

Il nostro esperimento

In questa esperienza vengono svolti due esperimenti. Il primo consiste nella celebre effetto fotoelettrico per cui Einstein vinse il premio Nobel nel 1921. Il secondo p volto a mettere in risalto la natura ondulatoria della luce con una serie di esperimenti su interferenza e diffrazione.

 

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